I migliori prodotti alimentari, i più acclamati interpreti della cucina di qualità, ma anche aziende che con le erbe essenziali dell’Elba ricavano profumi sofisticati, sono stati protagonisti di due giornate alla prima edizione della Biennale Enogastronomica di Firenze, per mostrare, con orgoglio e tanto entusiasmo la grande varietà di questo territorio.
Dunque a Firenze si è ritrovata una nutrita ed eterogenea compagine elbana, fatta di giovani chef, produttori di vino, agricoltori, ristoratori, albergatori, tutti uniti dallo stesso desiderio: mostrare l’identità contemporanea di un territorio speciale, attraverso le sue storie minori e i suoi prodotti migliori, che non sono ancora sufficientemente conosciuti, apprezzati, diffusi. La spedizione elbana in terra fiorentina è stata capitanata dal consorzio Elbataste. Non sono mancate neanche le ultime mini imprese nate lo scorso anno all’Elba di cui la scorsa estate qui si è tanto parlato, i colorati apini dello street food a chilometro zero.
Insomma, possiamo dire che c’era molta Elba a Firenze per il grande evento che intende promuovere la Toscana attraverso le sue eccellenze enogastromiche. Una tavola rotonda con tante personalità istituzionali : Santino Cannamela, presidente della Biennale Enogastronomica, Valter Giuliani del Consorzio Elbataste, Giovanni Bettarini, assessore allo Sviluppo Economico e Turismo del Comune di Firenze, Nico Gronchi, presidente Confesercenti Firenze e Toscana, Angelo Pittro, commercial and marketing director di Lonely Planet Italia, Giampiero Sammuri, presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Lorenzo Marchionni, presidente Centrale del Latte della Toscana spa, Franco Cambi, professore associato di Metodologia della Ricerca Archeologica Università di Siena e direttore degli scavi romani di San Giovanni a Portoferraio, Silvia Vancini, ufficio stampa Acqua dell’Elba.
Il tema affrontato da tanti punti diversi era come sviluppare al meglio la promozione del territorio attraverso le eccellenze enogastronomiche.
“L’enogastronomia legata alla cultura del territorio è a sua volta agricoltura, pesca, paesaggio, basa le sue origini dalla cultura popolare ed è radicata nella memoria delle persone e degli artigiani che trasformano le materie prime” ha ricordato Valter Giuliani.
Proprio attraverso il racconto della propria esperienza, ElbaTaste cerca di integrare le migliori pratiche di economia, turismo, agricoltura e gastronomia per affinare le locali strategie di sostenibilità in atto.
Sappiamo dalle cronache che per esempio il Comune di Firenze ha predisposto degli strumenti normativi per tutelare il centro storico perchè patrimonio universale dell’Unesco. L’attenzione pubblica si sta sempre più focalizzando anche sugli aspetti agro alimentari e sulle proposte enogastronomiche che fanno parte integrante dell’immagine di una città così importante dal punto di vista turistico come Firenze.
“E se la capitale fiorentina predispone strumenti normativi ad hoc, una importante meta turistica come l’Isola d’Elba, che proprio di turismo vive, oltre a tutelare il suo prezioso ambiente naturale, ha interesse a tutelare e promuovere il proprio patrimonio enogastronomico di qualità legato alla cultura del territorio come opportunità per lo sviluppo sostenibile” ha concluso.