Il polpo lesso: rivive una tradizione elbana

Pochi anni addietro a Portoferraio
In un cantone del Vecchio Mercato
Dall’ora di merenda fino a sera
Vedevi un capannello un po’ affollato
Di gente paesana e forestiera
Che faceva la fila: era “il polpaio”(Alvaro Claudi, Rime in pentola, Capoliveri, Persephone, 2015)

Questa poesia del noto chef elbano Alvaro Claudi ci dà conto di una tradizione locale ormai perduta, quella del polpaio

Fino agli anni Ottanta, nelle vie del centro storico di Portoferraio, vicino a Piazza dell Repubblica, si poteva trovare, fra i banchi del vecchio mercato, quello del venditore di polpo. Il banco era attrezzato con fornello e pentolone, nel quale cuoceva il prelibato mollusco. Dall’ora della merenda a quella di cena si poteva consumare questo gustoso street food: il piattino, e la forchetta, erano forniti direttamente dal venditore. Oggi si griderebbe allo scandalo per quelle posate condivise, che ricevevano una sommaria ripulitura dall’immersione in un barattolo di vetro, pieno d’acqua… ma allora si pagava volentieri questo tributo all’igiene, pur di gustare il tentacolo fumante detto, con voce locale, “granfia“.

Il polpo era molto saporito, piccante, e si mangiava senza alcun condimento, “in purezza” direbbero i blasonati cuochi di oggi. 

Una bella iniziativa di Teatro Bistrot & Wine Bar riporta fra le vie della città vecchia questa tradizione: sabato 19 settembre, sulla piazzetta panoramica antistante il Teatro dei Vigilanti, dalle 18 alle 20, risorgerà il carretto del polpo. Sarà possibile gustare una granfia di polpo con un bicchierino di vino elbano al prezzo di 5 euro. Se qualcuno volesse poi cimentarsi nella preparazione domestica di questo piatto, può rifarsi alla video-ricetta che si può vedere qui, apprendendone tutti i segreti direttamente dallo chef Alvaro Claudi. Gli accorgimenti da seguire, che garantiscono di ottenere il sapore di un tempo, sono pochi ma imprescindibili: 

– l’acqua deve essere molto salata – il triplo del sale che mettiamo nell’acqua della pasta, per arrivare ad una concentrazione salina molto simile a quella dell’acqua di mare – e ben insaporita con del buon peperoncino intero

– il polpo va cotto con la sua pelle

– una volta cotto, il polpo, deve riposare per un certo tempo nella propria acqua di cottura

Sabato sera, dunque, non perdete questa occasione: tra l’altro, il panorama che si gode dalla piazzetta sulla baia di Portoferraio merita, di per sè, la fatica della salita.

Emma Borasi. Social Media Manager Turismo Sostenibile

 

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