Isola d’Elba, lunghissime nuotate faccia a faccia con i pesci, escursioni nei boschi o sulle scogliere, visite negli straordinari musei…
Non contenta di questo straordinario spettacolo della natura, ieri ho deciso di partecipare ad un evento davvero unico ed irripetibile che solo l’Isola d’Elba può offrire: un aperitivo alla Villa Romana delle Grotte, pochi chilometri fuori da Portoferraio.
Per arrivarci vi era la possibilità di usufruire della novità 2016 dell’Elba, ovvero il Citysightseeing, l’autobus con il tetto scoperto, simbolo di tutte le più importanti città turistiche del mondo; ed io ovviamente non potevo farmi scappare questa imperdibile occasione di provare le emozioni e sensazioni da turista a casa propria.
Parcheggio la mia vespa rosa e mi avvio alla fermata del Citysightseeing ansiosa di scoprire cosa mi aspetta; appena vedo la folla di persone con il biglietto in mano per salire sul bus, il cuore inizia a palpitare per l’adrenalina, la voglia di arrivare all’evento, dove sicuramente ci saranno altrettante persone.
Ecco che si parte: aria fra i capelli, cd degli ABBA come sottofondo, profumo di iodio marino, bambini che passano da un lato all’altro del bus per fotografare ogni cosa, coppie di marito e moglie che si coccolano…da questa altezza posso notare le moltissime persone in scooter che tornano a casa dopo una giornata trascorsa al mare, posso osservare Portoferraio come non avevo mai fatto. Passiamo per la Località di S. Giovanni dove vi sono le terme e subito noto gli straordinari campi di ulivi e i frutteti; passata la curva arriviamo al parcheggio pieno di auto e di persone in fila per fare il biglietto per la visita.
Inizia il tour, la guida turistica è una ragazza molto brava e simpatica che riesce ad attirare l’attenzione e a soddisfare le curiosità di tutti i presenti; per il momento siamo in una zona d’ombra perché essendo quasi l’ora del tramonto fa molto caldo, il sole meraviglioso sembra venirci contro.
La guida ci spiega che abbiamo appena attraversato il cortile dove, infatti, si trovavano delle piante fra le quali l’alloro e il rosmarino che tutt’oggi emanano un profumo indescrivibile e dove sono stati ritrovati degli arnesi per l’innesto.
Adesso siamo nella zona residenziale della villa ed è spettacolare scoprire l’intelligenza e la creatività dei romani, i quali già all’epoca avevano trovato il modo per costruire piscine con giochi d’acqua e cascate, oltre alle terme con calidarium, tepidarium e frigidarium. Infatti, ancora oggi possiamo osservare il grande tubo con dei fori per i giochi d’acqua, oppure la cisterna sul monte dal quale scendeva l’acqua per la piscina.
Ci spostiamo al piano di sotto dove è possibile vedere i resti delle mura costruite con una tecnica straordinaria, ovvero pietre posizionate a rombo di colore bianco e verde, per questo chiamate a serpentina, e poi tenute insieme dal cemento dell’epoca, cioè fango con sassolini.
Inoltre da questa zona della villa è possibile osservare i resti dell’ingresso principale, infatti, vi è una scalinata che all’epoca arrivava fino al mare in modo tale che gli ospiti appena scesi dalle imbarcazioni potessero arrivare diretti alla villa.
La gente è sempre più impressionata dalle capacità edilizie dei romani e quasi non credendoci iniziano a toccare i mattoni; io rimango sconvolta nel scoprire che questa villa sarebbe ancora integra se non fosse per gli uomini che l’hanno abbattuta perché era di ostacolo alla loro visuale e ai cannoni durante la guerra fra Francia e Regno di Napoli per il predominio dell’Isola.
Come ci ha fatto notare la guida, la villa sorge su un colle proprio all’ingresso di Portoferraio, una posizione strategica straordinaria sia per il commercio marittimo che per difesa militare: è affacciata sul mare, in particolare ha come visuale il canale che divide il centro storico, ovvero la Torre del Martello della Linguella dove si trovava un’altra villa romana, dal resto dell’isola, in particolare dal monte sul quale ancora oggi sorge il Castello del Volterraio; ed inoltre, da questa altezza in una giornata limpida si possono scrutare all’orizzonte addirittura le Alpi Apuane.
Ci spostiamo di nuovo, adesso andiamo finalmente a scoprire il motivo per il quale i viaggiatori del 1700, i primi a scrivere di questa villa, la chiamarono “Villa Romana delle Grotte”.
Arriviamo alla facciata, ovvero il lato della villa che veniva visto per primo dalle imbarcazioni che entravano nella rada di Portoferraio, ed ecco le grotte: non sono altro che gli archi del porticato su cui poggia la villa che, visti dal mare, potevano sembrare, appunto, delle grotte naturali.