Pasqua all’isola d’Elba è sinonimo di tradizione mista a un tocco di romanticismo.
Con l’arrivo della Primavera, il clima qui si fa dolce, è tempo di esuberanti fiorture nei campi, e di primi amori. In cucina si preparano dolci semplici e saporiti, che affondano la loro origine nella religione strizzando l’occhio ad aspetti prosaici e apotropaici.
I dolci di pasqua elbani: il ceremito e la sportella
Oggi dunque vi parliamo di dolci che hanno fatto la storia delle famiglie che vivevano nei piccoli borghi isolani. Una storia che oggi sembra lontana, ma che torna a far sognare i turisti e tutti coloro che vogliono conoscere quest’isola nella sua identità più autentica. Per Pasqua qui si preparavano i due pani devozionali, dalle forme allusive. Due dolci che chiaramente simboleggiano i genitali maschili e femminili. Il Ceremito si presenta di forma allungata, una treccia di pasta soffice e profumata. La Sportella ha invece una forma arrotondata simile a quella di una ciambella col buco in mezzo, di pasta ben lievitata e decorata con granelle.
La tradizione pasquale elbana. Il giorno della festa
Nella domenica della Palme si faceva festa, non solo religiosa, ma familiare. Ogni ragazzo innamorato portava in regalo alla ragazza promessa un Ceremito, un dolce maschile che metteva su un piccolo cesto di vimini addobbato con fiori, per donarlo alla ragazza amata. Se l’interesse era corrisposto, per il giorno di Pasqua la ragazza preparava una Sportella, un dolce femminile, arricchito da nastri colorati, benedetto dal parroco, per ricambiare il dono dell’amato.
A testimoniare l’antichità di questa tradizione alimentare e propiziatoria, il nome stesso di Cerimito, che deve la sua origine con buona probabilità a Cerere, divinità romana della terra e della fertilità.
L’Eremo di Santa Caterina
Dopo lo scambio rituale dei dolci, i giovani, il giorno del Lunedì dell’Angelo potevano incontrarsi presso l’Eremo di Santa Caterina per passare un po’ di tempo insieme mangiando i dolci che si erano precedentemente scambiati. Una storia che oggi fa un po’ sorridere, ma che ci ricorda quanto siano cambiate le abitudini nel nostro paese, dove la civiltà contadina aveva le proprie regole, scandite dall’alternarsi delle stagioni. Questa tradizione è sopravvissuta fino ai nostri giorni, grazie alla cosiddetta Sagra della Sportella, che ancora oggi si tiene a Pasquetta, tra musica e buone pietanze, nei campi fiorti di fronte all’antico romitorio.
Nel frattempo, questi dolci gustosi sono prodotti dai piccoli laboratori artigianali dell’Elba, e sono in vendita nelle migliori gastronomie o nei panifici di paese.
Testi di Claudia Lanzoni
Foto Irene Garfagnoli